“Ci sono dei leader politici che viste le dichiarazioni di Trump hanno deciso di non fare più accordi di centrosinistra anche a livello locale. Non riesco a capire che cosa c’entrino le elezioni a Genova (forza Silvia Salis, che è una grande atleta, una dirigente del CONI e una cara amica. E che – en passant – non ha niente a che fare con l’altra Salis, eh) o le regionali della Campania con le dichiarazioni di Trump. Noi lavoriamo per un centrosinistra serio e credibile. A Genova come a Napoli come tra due anni alle Politiche. E se qualcuno non ci vuole stare perché Trump dice assurdità sull’Ucraina, beh, auguri. Ma noi vogliamo vincere in Italia, non in Connecticut o in Iowa. E quindi certo che andiamo avanti con il centrosinistra. Chi oggi dice: “mai con il centrosinistra” lo fa per prendere un punto in più nei sondaggi. E alle prossime elezioni sarà con il centrosinistra. Sono influencer, non politici.”

Le ultime parole famose direttamente dalla newsletter di Matteo Renzi. Che nel bene e nel male non parla a caso. Il riferimento alla Campania è cruciale. E lancia un messaggio chiarissimo. Renzi vuole il centrosinistra unito. Una roba indigesta per il M5s che non vuole in renziani in coalizione. E sapete perché? L’intervento dell’ex premier mette in discussione la candidatura di Fico. Anzi. La supera. Soprattutto se alla base (una roba che improponibile per com’è impostata) c’è il fatidico “modello Napoli”. Bene. A Napoli renziani (lista Azzurri per Napoli) e grillini governano insieme con Manfredi sindaco. E nessuno fiata. Quindi? Che volete? Pur di fare una guerra inutile a De Luca il M5s corre il rischio di estinguersi pure perché finora la linea Fico è stata nettamente fallimentare non trovando sponde nel centrosinistra. Più chiaro di così si muore. La verità è un’altra e nessuno vuole dirla a chiare lettere. Fico non lo vuole nessuno. Ma proprio nessuno. E l’unico ad averlo detto con chiarezza è Matteo Renzi. Che rilancia il centrosinistra unito. Ovvero l’esatto opposto di Fico che non vuole il centro in quanto espressione diretta del governatore in carica. Ma anche qui occorre fare chiarezza. Dove avete visto che Renzi scarica De Luca?

Noi da nessuna parte. Ma abbiamo invece percepito la volontà del leader di Italia Viva di alzare l’asticella della discussione politica totalmente ferma sul duopolio “Fico si-De Luca no”. Una roba indifendibile che riduce la politica a pura tattica per mediocri. Con la posizione di Renzi il centrosinistra punta oltre alla caccia al nemico con la possibilità di sbloccare la partita se la Consulta dovesse esprimersi favorevolmente all’impugnazione del governo circa la legge che offre a De Luca la terza candidatura. In parole povere Renzi sblocca la partita. In parole ancora più povere il Pd in primis può garantir il nome di superamento condiviso dal centro, ad Avs, da De Luca e perfino dal M5s. Proprio come capitato a Napoli con Manfredi sindaco. Per ora dal Pd regionale silenzio assoluto. La solita “pace con tutti” per non decidere nulla a tal punto che ci è voluto Renzi a indicare la strada. Ma parliamoci chiaro. Se Atene piange Sparta non ride. Il Pd campano è totalmente sprofondato nel silenzio di chi non sa cosa fare. Giustamente dopo 10 anni di governo all’ombra di De Luca è arrivato il momento di uscire dal letargo e proporre una soluzione politica. Ma se sei abituato solo a gestire e a contare i voti del sindaco di Qualiano o del capogruppo di Giugliano (esempi fatti a caso per far capire bene il ragionamento) o a elargire incarichi per il candidato sindaco sconfitto, il risultato è il silenzio della politica. Ma fino a quando il silenzio serve per ascoltare è sintomo di intelligenza. Ma se il silenzio genera assenza di idee allora non lamentarti se Fico può decidere il destino del centrosinistra in Campania solo perché Conte ha deciso così. Invece Renzi è il leader del fronte “anti Fico”. Il mondo sottosopra. Il Pd quando si sveglia?