Il prossimo 15 marzo ci sarà il congresso regionale di Azione. Un evento politico di rilievo che sancirà il leader in Campania del partito guidato da Carlo Calenda. Il nuovo coordinatore regionale sarà dunque Luigi Bosco. Un ruolo conquistato sul campo da parte dell’ex consigliere regionale che ha visto sfumare la candidatura alle ultime elezioni europee per questioni che hanno poi condannato il partito a non prendere nemmeno il quorum. Ma oramai è acqua passata e il partito si proietta verso il futuro. Bosco reggente dei calendiani campani è quindi il naturale sbocco di chi ha messo da parte interessi di bottega anche quando sarebbe stato facile essere eletti come nel 2020. Da consigliere regionale uscente Bosco rinunciò alla candidatura per garantire competitività all’interno della lista “Noi Campani” insieme al sindaco di Benevento Clemente Mastella. Poi sappiamo tutti com’è andata a finire. La storia è storia. A differenza di chi concepisce il partito a sua immagine e somiglianza. Piccola parentesi. Azione cresce solo se alimenta la pluralità interna e si allarga a militanti che non necessariamente fanno parte della propria rete elettorale. A casa nostra esistono le componenti di partito. E ognuna lavora per garantire la crescita della forza politica ficchi fa parte. Altrimenti basta ammettere che i congressi appena fatti, i momenti di discussione e partecipazione restano pura demagogia buona per qualche applauso. Andiamo avanti. A Bosco, che come ribadito ha già dimostrato di garantire agibilità politica per altri nell’ottica di crescita del partito, dunque toccherà il compito di rendere il partito una forza politica e culturale radicata sui territori e capace di aggregare le migliori energie che non necessariamente siano solo portatori di voti ma che siano in grado di offrire il salto di qualità sul piano politico e dell’organizzazione. Proprio ciò di cui ha bisogno una forza politica di centro con radici popolari. Chi vivrà vedrà.