Da sempre a sinistra. Politico di lungo corso a Caivano e con un passato da Assessore Provinciale all’Agricoltura con Amato Lamberti Presidente. Fino alla sua esperienza più recente da sindaco della sua città a capo di una coalizione di centrosinistra.
Ancora una volta Caivano è finita sotto i riflettori per l’ennesimo terremoto politico-giudiziario sfociato nello scioglimento per mafia che tutti conosciamo. Innanzitutto lei come sta?
Io sto bene. Ho solo il rammarico di non aver potuto portare a termine i progetti che abbiamo messo in campo e che hanno visto, nella gestione commissariale, accumulare ritardi e, purtroppo, anche la perdita di qualcuno dei finanziamenti conquistati con grande fatica, in primis quello sulla forestazione che puntava anche a creare una barriera verde intorno e all’interno dell’Area industriale essenziale per mitigare le puzze notturne che ammorbano, soprattutto d’estate, il sonno dei caivanesi e non solo.
Lei è stato dichiarato incandidabile ma sappiamo che ha presentato ricorso, dunque attenderemo l’esito per trarre le dovute conclusioni. Per noi ora la questione è politica. Se tornasse indietro garantirebbe insieme ai partiti una selezione dei candidati più accurata?
Il ricorso l’ho fatto per l’onorabilità mia e della mia famiglia. Io ho escluso diversi candidati dalle liste; evidentemente non è stato sufficiente, ma questo vale anche per le opposizioni. E’ chiaro che negli ultimi 16 anni è stato sdoganato un ceto politico scadente, frutto anche della diserzione della cosiddetta “elite” che preferisce disimpegnarsi dalla partecipazione attiva alla politica, salvo poi a lamentarsi che le cose non vanno bene. E’ il frutto ovviamente anche della crisi dei partiti politici che non riescono più a fare una corretta selezione delle proprie rappresentanze.
La sua amministrazione ha anticipato l’alleanza Pd-M5s-Sinistra allargata al centro quando in Campania in pochi ci credevano ma quella coalizione vinse candidando lei, uomo storicamente di sinistra ma non tesserato col Pd. Oggi registriamo a distanza di anni che alcuni leader nazionali come Renzi e Conte hanno abbassato le armi nel nome dell’unità del centrosinistra. Secondo lei questo schema di alleanze è nuovamente replicabile a Caivano?
Proprio da uomo di sinistra che ha introiettato i temi ambientali dico che non è solo necessario, ma è fondamentale. C’è un’avanzata delle peggiori destre in Italia, in Europa e nel Mondo che deve essere contrastata sul piano culturale prima ancora che politico. Questo lo possono fare solo ed esclusivamente le forze progressiste, ma non con un’accozzaglia nella quale ognuno dice il contrario di tutto quello che dicono gli altri. Le forze progressiste devono avere un progetto coerente per il Paese e, invece di parlare, devono fare. L’appello, a Caivano, va anche ad alcune forze politiche civiche di centro che dovrebbero affrancarsi da alcuni condizionamenti di personaggi che non hanno fatto mai bene alla nostra città e si sono contraddistinti solo con una sistematica azione per far sciogliere i Consigli comunali.
La sua amministrazione aveva inaugurato una stagione riformista con pochi precedenti in città. Ci può elencare qualche risultato prodotto per la comunità?
Se prende il programma presentato agli elettori e li confronta con le opere finanziate che si stanno realizzando (salvo alcuni finanziamenti probabilmente persi dalla Commissione prefettizia, alla faccia di chi dice che i Commissari sono meglio di un’Amministrazione), potrà verificare che sono esattamente coerenti. Quattro aree verdi che vanno a riqualificare aree abbandonate e degradate; la torre dell’orologio; il prolungamento della pista ciclabile; la fogna di Pascarola; il secondo stralcio della rete idrica. Ma quelli di cui vado più fiero sono due progetti strategici per il futuro del nostro territorio: il Progetto integrato che sta portando avanti Città Metropolitana sulla mobilità sostenibile e il progetto “Dalla Terra dei fuochi al Giardino d’Europa” di riqualificazione dei Regi Lagni che sta portando avanti il Consorzio di bonifica … l’elenco è lungo, abbiamo attivato progetti per 28 milioni di euro. Ovviamente verificheremo quelli per i quali la Commissione ha perso i finanziamenti e faremo le opportune denunce alla Corte dei Conti (i maggiori danni per Caivano sono derivati dal governo dei Commissari che, a differenza di chi parla male delle Amministrazioni, hanno governato più di tutti negli ultimi 20 anni).
I suoi detrattori l’hanno sempre definita un sindaco poco decisionista, poco accentratore e che si faceva dettare l’agenda dalle forze politiche alleate. Cosa risponde a queste insinuazioni?
La democrazia è un bene importantissimo che va, proprio per quello che sta succedendo nel mondo, preservato con le unghia e con i denti, ma è anche molto faticosa, perché bisogna discutere, avvicinare le posizioni, mediare, (ne parla il filosofo Carlo Galli nel suo libro edito da Einaudi: “Democrazia, ultimo atto?”), a maggior ragione in questo momento di crisi della politica e dei partiti politici che vanno rivitalizzati (le liste civiche in alcune fasi storiche possono servire, ma in modo limitato nella forma e nel tempo). Vorrei citare la nostra bellissima Costituzione (che il governo attuale vuole modificare profondamente), in particolare l’art. 49 che assegna ai cittadini il potere di concorrere a determinare la politica nazionale tramite i partiti (che però devono organizzarsi in modo democratico, anche se è sempre mancata la legge di attuazione). Le decisioni sono gli atti, le delibere di Giunta e di Consiglio, quello che si sta realizzando nonostante non avessimo 9 sovraordinati e non avessimo potuto assumere i 50 consentiti alla Commissione. Ribadisco con forza che nessuno atto deliberativo adottato è stato condizionato dalla camorra. Questo è un dato incontrovertibile.
Nella sua conferenza stampa di addio esorto’ l’élite caivanese a pronunciarsi sul futuro della città. A distanza di qualche anno sembra un appello più attuale che mai. Che cosa voleva dire?
L’ho detto anche prima. Quando parlo di èlite faccio riferimento alla parte migliore di una Comunità, laureati, professionisti, ma anche artigiani, operai e contadini che hanno a cuore le sorti della propria città, che non si rifugiano “sull’Aventino” e che esprimono la propria passione con la partecipazione attiva in tutte le forme possibili, anche curando il verde di quartiere insieme agli altri come succede in molte parti d’Italia. Oggi è più difficile. I rischi di trovarsi invischiati in situazioni complicate e uscirsene indenni come ho fatto io, è purtroppo abbastanza reale, ma se non c’è partecipazione chi può salvare la nostra Caivano? Ci vorrebbe, come ho detto, un Comitato di saggi (il famoso governo dei filosofi di cui parla Platone?) che, dall’esterno, possa fare un appello alla parte migliore della città, contribuire alla scelta del candidato sindaco, verificare bene i diversi candidati e essere garante del buon governo. Qualcuno deve prendere l’iniziativa, ma deve essere credibile e riconosciuto tale.
Da tempo si diletta con una scuola di formazione politica sul territorio, quindi non la vedremo più in campo nemmeno come sostenitore di un progetto politico?
Non mi diletto, l’ho sentita sempre come una necessità. Bisogna stimolare la passione politica e dargli gambe con una formazione continua. Amministrare un Comune è complicato e si rischia continuamente di mettersi inconsapevolmente nei guai (guardate De Magistris ex magistrato che è continuamente impegnato a difendersi in sede penale e con la Corte dei Conti). Ci vuole preparazione. Nei primi due anni ho fatto tenere dei corsi di formazione per i consiglieri dall’Associazione dei Ragionieri generali dei Comuni, l’ANUTEL, su che cos’è il bilancio di previsione, il consuntivo ecc… Mi fa davvero specie che ci siano persone che ritengono di essere preparati a fare i Sindaci senza un’adeguata preparazione che deve essere teorica, pratica e di esperienza. Nelle Regioni dove funziona ancora la preparazione e la selezione della classe dirigente, si fa scuola di partito, poi si diventa consigliere comunale, poi assessore e infine sindaco; poi se sei bravo anche i ruoli superiori. Questo è l’unico percorso possibile. Da uomo della sinistra ambientalista, per le cose che ho detto e per quello che ho fatto da sempre, non starò mai a casa, perché la politica l’ho fatta sempre, con Radio Cosmo, con il giornale Ideacittà, con il cinema Santa Caterina, con i concerti, con il rugby… sempre! A Caivano, come in Italia sarò sempre al fianco, in qualunque ruolo, con il centrosinistra e con le forze progressiste, oggi più di ieri.